Lettere by Ludwig
autore:Ludwig
La lingua: ita
Format: epub
editore: Adelphi
pubblicato: 2016-12-19T16:00:00+00:00
L. Wittgenstein
318. A RUSH RHEES, 17.10.[1944]
Trinity Coll.
17.10.
Caro Rhees,
grazie per il biglietto e l’allegato. Ti ho pensato spesso ma in questo momento mi viene difficile scrivere. Ho visto Russell e Moore. Russell mi ha fatto in qualche modo una brutta impressione. Moore è caro come sempre. Gli ho portato i tuoi saluti ecc. Non ho potuto parlargli a lungo perché siamo stati interrotti da Mrs Moore. La quale dopo mi ha detto che Moore non sta bene come sembra e non deve conversare a lungo. Ho buoni motivi per credere che in realtà siano tutte balle. Moore ha avuto di tanto in tanto degli strani vuoti di memoria ma d’altra parte non è più giovanissimo. Per la sua età è chiaramente in gamba. A Mrs Moore, però, non va l’idea che parli con me. Forse ha paura che possa criticare il libro che hanno scritto su di lui e, in generale, che abbia un cattivo effetto sul suo morale. –
Il mio corso è quanto mai scarso. Fino adesso ho sei allievi, nessuno dei quali davvero bravo. Vengono anche Lewy e Thouless. Ieri ho tenuto la prima lezione – avevi ragione: non ho preso James come testo ma ho parlato così come mi veniva in testa (ovvero a vanvera). Ho buone speranze di trovare presto una dattilografa, ma nessuna speranza di finire il mio libro nel prossimo futuro. Non occorre che ti dica quanto mi ha fatto sinceramente piacere trascorrere così tanto tempo con te a Swansea. Peccato non aver potuto esserti più utile. Qualche volta pensare è facile, spesse volte è difficile ma nello stesso tempo elettrizzante. Ma quando è molto importante, pensare diventa semplicemente sgradevole, e cioè quando minaccia di portarti via le idee a cui sei più affezionato lasciandoti disorientato e con un senso di indegnità. In questi casi io e altri rifuggiamo dal pensare oppure riusciamo a imporcelo solo dopo una lunga lotta. Credo che anche tu conosca questa situazione e ti auguro molto ma molto coraggio! anche se io stesso non ce l’ho. Siamo tutti gente malata.
E su questa nota rincuorante chiuderò la mia lettera. Che possa rivederti tra non molto! È vero che il cieco non può fare da guida al cieco; ma due ciechi insieme hanno quattro gambe e possono aiutarsi a stare un po’ meglio in equilibrio. Porgi alla signora i miei saluti e ringraziamenti.
A presto!
Ludwig Wittgenstein
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